Non si può prescindere dall’esistenza, da sé stessi, se parliamo di resistenza, di chi si impegna in ogni modo per esserci. Attraverso questa percezione ci si ritrova, si scoprono intenti e bisogni, ci si colloca in una realtà con cui poi bisogna iniziare a fare i conti. È come aprire gli occhi, svegliarsi da un sogno per iniziare a vivere la vita che si vorrebbe, non quella che è capitata. Non sempre questa realizzazione è piacevole, molto spesso non ci si sente sulla strada giusta, ma a quel punto bisogna scegliere: o si continua vedendo cosa altro può accadere, senza particolare impegno, cercando di forzare la realtà circostante ai propri bisogni o si decide di cambiare strada, con tutti i rischi e le paure che un cambiamento può portare.
Come affrontare le crisi
L’obiettivo non dovrebbe essere non permettere ai problemi di scalfire la nostra vita, ma trarne insegnamento. Le cicatrici che riportiamo nelle nostre battaglie rappresentano il coraggio di vivere e affrontare il dolore, non sono sconfitte. L’unica vera grande sconfitta resta la fuga, dalla vita o dalla realtà. Spesso non fa differenza, perché non riuscire a riconoscere o accettare la realtà porta inevitabilmente a vivere una vita a cui non si appartiene pienamente.
Fa paura affrontare i momenti di crisi, difficile intuirne il beneficio inizialmente, ma solo chi riesce a ripartire ha la possibilità di arrivare a raggiungere qualcosa di nuovo. Non bisogna sperare che nulla cambi, impegnarsi con ogni forza per mantenere un’omeostasi solo perché ormai familiare.
Non bisogna resistere agli urti della vita senza subirne effetti, a volte anche il termine resilienza viene equivocato. Gli effetti bisogna prenderli sempre in considerazione per imparare, per crescere e fare in modo che ci si avvicini sempre di più a ciò che può rendere ancora più importante la propria esistenza. Il cambiamento, così come le crisi, sono necessari.