Negazione del problema
Non è così raro che in molte stanze si conviva con un elefante facendo finta di non vederlo. Ovviamente l’elefante rappresenta un problema evidente di cui non ci si vuole prendere carico. Si preferisce ignorarlo nonostante il suo ingombro influisca inevitabilmente sulla propria vita. Questa, però, non può mai essere una soluzione poiché cercare di non porgli attenzione necessita di un maggiore impegno rispetto all’ammetterne la presenza per iniziare a occuparsene.
Se la negazione riguarda un proprio problema, si nasconde una parte di sé, senza prendersene cura, fino ad arrivare a distorcere anche la percezione di ciò che si vive.
Quando si è in due, ci si sforza di non parlarne, accrescendo spesso rancori e sfiducia nel rapporto.
Quando ne sono coinvolte più persone, fingere che non ci sia alcun problema, non fa altro che alimentare un sistema di rinforzo di quella situazione, fino a diventarne complici.
Perché si mantiene la negazione?
Si finge di non vedere un problema
- quando si crede di non riuscire a sostenerlo
- quando si ha paura di rompere un equilibrio, anche se non soddisfacente
- quando si è subordinati a un rapporto che si teme di perdere
Affrontare un problema porta necessariamente a un cambiamento e spesso questo spaventa. Diventa più semplice convivere con un elefante nonostante influenzi ogni movimento e ogni spazio nella propria vita.
Come liberarsi dell’elefante
Ammettere l’esistenza di un problema è il primo passo da fare per potersene occupare. Bisogna avvicinarsi, capirlo, ascoltarlo, solo successivamente lo si può accompagnare all’uscita. Come un vero elefante occorre sapere da dove è arrivato, cosa ha permesso che ci rimanesse e cosa non gli consente di andarsene. Capito tutto questo, riuscire a farlo uscire diventa più semplice. Una volta riconosciuto il problema non si può più far finta di niente e riuscire a passare oltre diventa prioritario. Nonostante le difficoltà che si possono affrontare, potersi sentire più liberi diventa il nuovo obiettivo, senza vincoli e blocchi che non permettono di vivere pienamente.