Ghosting e altri scheletri nell’armadio
Fantasmi e scheletri stanno diventando i protagonisti di molte relazioni. Fantasmi che spariscono, senza lasciare traccia, senza lasciare spiegazioni, come se nulla più esistesse, che sia la relazione o la persona stessa. Gli scheletri sono tutti quei non risolti che si continuano a voler nascondere invece che liberarsene definitivamente.
Nel ghosting chi sparisce evidentemente non è in grado di affrontare un confronto in modo maturo. Non può prendersi carico dei sentimenti dell’altro come dei propri, che non vuole riconoscere e gestire. Chi subisce la sparizione resta in uno stato di incomprensione e di ambiguità con cui non sempre è facile fare i conti. Sentirsi impotenti è una delle sensazioni più frustanti da affrontare e spesso diventa una ferita molto più significativa della fine stessa della relazione. Ci si interroga sulle modalità, sulle mancanze che potrebbero esserci state o sulle possibilità che ci sarebbero potute essere. Emozioni e pensieri che amplificano un senso di sfiducia verso sé stessi invece di valutare la concretezza della relazione interrotta o il contributo della persona assente.
Sarebbe importante riuscire a entrare (o uscire) nelle relazioni assumendosi la responsabilità di ciò che si vuole o si riesce a mettere in gioco. È evidente che chi può sparire con queste modalità ha anche difficoltà a entrare in relazione con l’altro. Responsabilità è una parola che spaventa, come se ci si caricasse di un peso insostenibile. Eppure ogni piccolo gesto, spesso anche una singola parola dovrebbero essere una responsabilità di cui potersi assumere le conseguenze, anche semplicemente chiedendo scusa se non se ne è capaci. Questo porterebbe a una crescita, una maturazione che consentirebbe di proseguire con una consapevolezza sempre maggiore, invece di continuare a sentirsi incapaci, scappando da una parte o sentendosi impotenti dall’altra.
Come difendersi dal ghosting
Chi subisce ghosting ha comunque la possibilità di sottrarsene spostando l’attenzione su di sé, invece di cercare spiegazioni a cui non può attingere. Quanto spesso si resta in relazioni ambigue, senza un vero confronto, restando su una superficie poco soddisfacente? Ciò che riguarda sé stessi, a cui si può dare una risposta, è più importante da valutare, diventano pensieri più produttivi che restano a far parte della propria vita. Diventa anche un modo utile per difendersi da un impoverimento relazionale sempre più dilagante. Saper che tipo di persona si è e come ci si vuole mostrare agli altri consente di non ferire e di non essere feriti. Questa è una responsabilità che ci si deve assumere.