Matteo ascolta e impara la vita dalla pancia della sua mamma, per lui non c’è nulla che non possa
risolversi con un buon gelato. Scoprirà presto, seguendo le storie dei pazienti in terapia dalla madre,
che non è tutto così semplice come immaginava e che fuori possono esserci ostacoli e imprevisti.
Che idea si può fare di ciò che lo aspetta quando a favole e speranze si intrecciano realtà e paure?
Mentre continua a formarsi cerca di imparare il più possibile dall’esterno per sentirsi pronto ad
affrontare l’avventura più grande: la vita.
Dal libro…
Io sono Matteo, nascerò tra due mesi e mezzo circa, non so quanto tempo sia, ma lo dice Dottore che è l’unico che riesce a vedermi. La mia mamma però è l’unica che riesce a sentirmi e io so tutto di lei, conosco il suo respiro, il suo cuore e ormai non può nascondermi niente.
Siamo una cosa sola, dove va lei, vado io, quello che fa lei, faccio io, quando è felice, lo sono anche io, quando ha fame lei, ho fame anche io e quando si addormenta io la sveglio, su questo ancora non riesco a sincronizzarmi.
Tutti continuano a ripetere che mi aspettano, ma non ho ancora capito se sono in ritardo o se non mi trovano, venisse a prendermi qualcuno perché io non so dove devo andare.
Sono sempre stato qui, non dovrebbe essere difficile trovarmi, non ricordo come ci sia finito, per questo non conosco la strada. So solo che sono un maschietto e poi che sono bellissimo…
A pensarci bene non ho ancora individuato niente di brutto, ci sono delle cose che mi spaventano, ma potrebbero anche essere belle. Per esempio, nascere mi fa paura perché non mi sento ancora pronto, ma allo stesso tempo sono curioso di vedere, toccare e sentire tutto quello che fino a questo momento ho solo immaginato.