Meglio non sbagliare
Nessun bambino smette di cercare il modo di imparare dopo il primo sbaglio o dopo una caduta. Ha entusiasmo nel provarci, continua fino a quando non raggiunge il suo obiettivo.
Alcuni adulti perdono questa determinazione, l’errore spesso viene visto come una condanna definitiva, senza appello, una macchia indelebile che rischia di compromettere il futuro. Per questo va evitato. Per non sbagliare la soluzione più rapida e sicura diventa non provarci rinunciando a ciò che si vuole.
Costa più sbagliare o rinunciare?
I costi della rinuncia in un primo momento sembrano più gestibili rispetto a quelli conseguenti a un errore. A lungo andare, però, si perdono di vista gli obiettivi iniziali che mano mano vengono sostituiti con altri, più fruibili e più vicini, probabilmente meno desiderati. Quando ogni errore viene visto come un fallimento, non come un ulteriore passo per potersi avvicinare al traguardo, la ferita che ne deriva compromette la percezione del proprio percorso. Potersi permettere di sbagliare consente innanzitutto di avere la possibilità di scegliere senza condizionamenti, ma anche di imparare e crescere, rispetto a ciò che si vorrebbe raggiungere o essere.
Il valore degli sbagli
Bisognerebbe essere meno severi con sé stessi, uscire dalla trappola del giudizio e dell’apparenza, dove conta più ciò che pensa l’altro rispetto a ciò che si desidera veramente. Smettere di chiedersi cosa è meglio per sé sarebbe il vero grande errore. In questo caso genererebbe una perdita, non una possibilità. Ogni rinuncia è qualcosa di cui ci si sottrae irreversibilmente, senza poterne acquisire insegnamenti, senza arrivare mai al riconoscimento che si cerca all’esterno. L’immagine che se ne ricava è sempre più distante da quella interiore. Inseguire la perfezione allontana inevitabilmente da sé, non riconoscendosi più per il proprio valore e per ciò che si desidera, ma per ciò che è più accettato dagli altri. Correre il rischio di sbagliare è meno pericoloso di rinunciare.
Su questo prendiamo esempio dai bambini, possiedono la parte più vicina al sapersi sentire per inseguire i propri obiettivi.