Il fine giustifica i mezzi? Problemi di comunicazione

di | 16 Febbraio 2023
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comunicazione “Naturalmente io non intendo contestare del tutto il principio secondo cui il fine giustifica i mezzi, devo tuttavia ribadire che la persuasione delle masse in vista di un fine che si considera un bene, compromette il fine stesso, poiché in fondo non è altro che propaganda psicologica, la cui efficacia si affievolirà nuovamente alla prima occasione.”

     C.G. Jung

La comunicazione oggi

Oggi i mezzi di comunicazione di massa si sono moltiplicati e spesso scivolano in un’opera di persuasione. La comunicazione ha subito grandi cambiamenti o è la massa che è variata? In un momento in cui si celebra la libertà individuale, (nella maggior parte dei paesi almeno) a un’attenta osservazione sembra che invece si sia ridotta.  Veramente le coscienze sono così labili? Rivendichiamo ancora di più la libertà di pensiero! Non quella che tenta di convincere l’altro, sulla bontà della sua espressione e della sua morale, ma quella che permette di assistere agli avvenimenti, a qualsiasi livello, con un pensiero critico. Siamo sempre più omologati, mente e corpo, a ciò che qualcuno ha già decretato essere il meglio per tutti. Qualcuno (troppi!) ne ha fatto un mestiere, rischiando di far sentire inadeguato chi non si conforma alla moda del momento. 

Riconoscere sé stessi

Eppure la ricerca della propria individualità resta la sfida più importante, quella per cui valga veramente la pena impegnarsi. Libera da giudizi e da conferme, senza l’eterna paura di sbagliare. Perché spesso tutto ciò che non è conforme al fare comune rischia di essere etichettato come difettoso. Meglio restare nei margini.

Di conseguenza tutto ciò che non è conosciuto o già approvato da un “comitato etico” sembra minaccioso per se stessi e per la propria integrità o per soddisfare un bisogno di inclusione. Ogni critica è vissuta come una grave offesa e spesso lo diventa, poiché la diversità va combattuta. La libertà fa paura. Meglio categorizzare tutto, diventa più facile. Si promuove la raccolta differenziata dei pensieri. In fondo è come se venissero buttati nella spazzatura quando non hanno fondamento, quando non partono dalla propria percezione, ma da una distorsione globale sempre più disfunzionale. 

Imparare a comunicare

Bisogna riappropriarsi dei propri pensieri, coltivarli e farli crescere. Solo partendo da sé si può far parte di una collettività senza rischiare di esserne inglobati e annullati, riuscendo a prenderne le giuste distanze. Non ci si deve sentire giusti o sbagliati per aderire a una corrente che passa in quel momento, come tanti camaleonti che non ricordano più il loro vero colore. Se in natura questo sistema garantisce la sopravvivenza, per gli esseri umani potrebbe essere il principio di uno smarrimento. Essere consapevoli di sé e dei propri pensieri porta invece alla costruzione di un proprio percorso, per arrivare a una realizzazione che nessuna nuova moda potrà scalfire.

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