Non tutti hanno voglia di parlare delle emozioni, non tutti sanno come farlo. Sembra ci si debba difendere da questo fiume, che se non controllato, potrebbe straripare e travolgerci. Probabilmente sì, se non ci si presta attenzione, se ci si barrica dietro gli argini della razionalità, lasciando poco spazio al loro libero fluire. Emotività e razionalità non sono necessariamente in conflitto se permettiamo loro uno scambio, le emozioni sono determinanti nella costruzione della nostra percezione del mondo e ne influenzano i comportamenti. È importante però anche saperle riconoscere e darne il giusto spazio. Non si può cercare di reprimere un’emozione negativa, rischieremmo di perderci parti importanti della nostra vita e del nostro passato.
Recentemente al cinema ha spopolato “Inside out” un affascinante viaggio nella mente di un’adolescente, guidato dalle sue emozioni, capitanate da Gioia. Lei sarà predominante sulle altre, Rabbia, Paura, Disgusto e Tristezza, ma non potrà realmente aiutare la protagonista fino a quando non avrà accettato anche quest’ultima. Le emozioni ritenute negative vengono temute, combattute, ignorate, ma solo quando ci si permette di accoglierle e di dare un giusto spazio, si può realmente mettere in atto un cambiamento, una nuova crescita. Ascoltando Tristezza, accogliendola, si può capire cosa sta succedendo e cosa è necessario fare per poter proseguire il proprio percorso, per avvicinarsi agli altri e poter costruire adeguate relazioni interpersonali. Senza comprensione ci si può sentire in balia delle emozioni, si teme di perderne il controllo o si finisce con il controllare talmente tanto da non dare spazio a nuove possibilità.
Ognuno di noi nel tempo costruisce una propria struttura, dove ogni aspetto è interconnesso con un altro e tutto insieme determina la peculiarità e l’unicitàdi ciascuno.
Vale sicuramente la pena di prendersi del tempo per conoscersi!
Il vero problema di molte persone, infatti, che una parte fondamentale delle loro energie viene utilizzata per non sentire le loro emozioni; nasconderle, camuffarle, magari diventando iper-razionali, illudendosi con ci di avere il controllo di qualunque cosa possa accadere o sia accaduta.