C’è chi preferisce muoversi senza farsi particolari domande, senza conoscere la destinazione pur di rimanere in una strada già conosciuta, apparentemente più sicura e c’è chi resta immobile nell’indecisione, paralizzato dall’idea di sbagliare. Soluzioni che spesso portano al medesimo risultato: insoddisfazione. Si finisce con il non ascoltarsi, non sapere più cosa è vicino ai propri desideri, di cosa si ha bisogno. Si può arrivare a dubitare di se stessi, delle proprie emozioni perché rischiano di allontanare da ciò che qualcuno o qualcos’altro ha già delineato per noi. La possibilità di intraprendere un viaggio, che sia reale o metaforico, crea occasioni di cambiamento, si possono conoscere luoghi, persone, emozioni nuove, liberarsi da vecchi schemi o ruoli che forse occorre modificare. La meta più ambita resta la conoscenza di se stessi, un percorso spesso faticoso, che può spaventare, in un mondo interiore da scoprire, conoscere e rispettare.